Il Delegato Regionale |
SOS UTENTI Via Giulio Cesare, 94 00192 ROMA n° verde 800 090327 |
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DELEGAZIONE
REGIONALE LOMBARDIA |
Lecco,
25 Agosto 2009 |
Ill.mo Signore Sig. Ministro dell’Interno Roberto Maroni Piazza Viminale, 1 00184 ROMA (RM) e-mail: caposegreteria.ministro@interno.it |
Oggetto:
Inaugurazione della direttiva del Ministro da parte della Polstrada.
Signor Ministro,
sono il dr. Calogero Sanfilippo, residente a Lecco, via XI Febbraio, 1, concittadino (ma, id quod plerumque accidit, non più amico da quando ha ricoperto la carica di Ministro della Giustizia) del Suo collega Roberto Castelli, cui ho dedicato il mio libro “La calunnia può uccidere in una giustizia orribilmente sporca – Mala giustizia nel palazzaccio ma in comune ancora peggio”, libro che dovrebbe essere ancora presso la Sua segreteria, dal momento che a suo tempo (maggio 2003) lo avevo inviato anche al Ministro dell’Interno pro tempore.
Posto che, in qualità di Delegato Regionale Lombardia della SOS UTENTI – DIFESA CONSUMATORI, da oltre tre anni rappresento numerosi ricorrenti avanti i Giudici di Pace del territorio nazionale, ho inneggiato anch’io alla Sua direttiva, laddove è stato detto in maniera definitiva, non più soltanto da qualche giudice, ma anche dalla controparte, che non saranno più possibili appostamenti di pattuglie nascoste.
Trattasi, invero, di una norma del Regolamento del CdS (art. 183) che per quanto concerne l’impiego dell’autovelox non è mai stata rispettata e che recentemente, con sentenza 25 novembre 2008, il Tribunale di Modena – Giudice Pagliani – , precorrendo la Sua direttiva, ne aveva ribadito la necessità.
Ma vieppiù, il giudice di diritto recentemente ha stabilito che l'autovelox nascosto equivale a una truffa nei confronti degli automobilisti.
Comunque, dal momento che una sentenza del Tribunale di Modena non gode grande pubblicità né adeguamento da parte degli altri giudici di merito, la Sua direttiva, invece, ha colpito favorevolmente l’intera nazione ed ha arricchito ulteriormente il Suo medagliere.
E mentre, come rappresentante dei diritti della utenza automobilistica, ero compiaciuto che in Italia ci fosse finalmente un Governo con le “palle” (Berlusconi, Maroni ed Alfano in primis), in data 22 agosto 2009, alle ore 18,30 (sabato) percorrevo la SS 36 del Lago di Como e dello Spluga direzione Nord in località Abbadia Lariana al Km 57,200, località dove abitualmente la pattuglia fa uso dell’autovelox rendendosi invisibile perchè appostata all’interno di una piazzola fuori dalla carreggiata, ed ero felice che finalmente non ci fosse più la trappola per gli automobilisti, con mia grande sorpresa e meraviglia ho notato che una pattuglia della Polizia Stradale era ancora lì nascosta ed appostata all’interno della piazzola ad “inaugurare” la direttiva del Ministro del 14 agosto 2009 in dispregio proprio della direttiva del Ministro.
Che dire? Non mi è rimasto che scattare alcune foto, che Le allego e che, purtroppo, è più forte di me, dovrò inviare alla stampa nazionale.
Signor Ministro, in tre anni di attività ho avuto come controparte numerose sezioni di Polizia Stradale e me ne sono capitate di tutti i colori, ovviamente in favore del ricorrente che lo hanno visto vittorioso; ciononostante, non è mai venuto a mancare in me il rispetto e la stima verso gli organi di polizia che svolgono il proprio ruolo con passione, onestà, professionalità e competenza.
Ho visto al TG5 il servizio che esaltava l’operato della Polstrada in ossequio alla direttiva del Ministro, laddove un colonnello mostrava tutta la trasparenza nell’impiego delle pattuglie, ed è perciò che mi addolora ancor più il comportamento di certi soggetti, per fortuna un numero sparuto, che coniugano la loro ignoranza con l’arroganza e la disinvoltura, arrecando disdoro alle istituzioni.
A mio sommesso parere, il problema non risiede nella mancanza di norme, che, anzi, sono numerose, ma nella scorrettezza con la quale si applicano, scorrettezza che non si ferma nemmeno di fronte alla direttiva di un Ministro, ed è soprattutto di carattere disciplinare. L’operatore che sbaglia, ritenendo il proprio servizio come un safari in cui l’automobilista è considerato come un animale da abbattere, deve essere punito; non può cavarsela scaricando il presunto trasgressore al Giudice di Pace, senza che il proprio Dirigente intervenga nel merito dei suoi atti. Fino a quando il Dirigente lo premia ad oltranza ponendolo al primo posto nell’ hit parade di coloro che hanno verbalizzato più degli altri, magari con elenco esposto in bacheca, costui continuerà ad inventare curve, passaggi pedonali ed intersezioni dove non ci sono, pur di rendere più salate le sanzioni nei confronti degli utenti, provando maggior diletto se si tratta di neo patentati.
Signor Ministro, in chiusura della presente mi permetto osservare che il comportamento di quella pattuglia della Polstrada, perpetrato in data 22 agosto 2009, mentre tutta l’Italia è euforica per la Sua direttiva del 14 agosto 2009, rappresenta una grave offesa sia allo Stato che alla Sua persona che tanto sta facendo per avere una Italia più pulita e più democratica. Tutta l’Italia confida in Lei e nel Suo Governo, perché non vuole la “repubblica delle banane”.
La ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei più deferenti ossequi.
Il Delegato Regionale |
SOS UTENTI Via Giulio Cesare, 94 00192 ROMA n° verde 800 090327 |
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DELEGAZIONE
REGIONALE LOMBARDIA |
Lecco,
13 Settembre 2009 |
Al Sig. Ministro dell’Interno Roberto Maroni e-mail: caposegreteria.ministro@interno.it |
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e per conoscenza: |
Al Sig. Prefetto di M I L A N O e-mail: urp.pref_milano@interno.it Al Sig. Prefetto di V I T E R B O e-mail: urp.pref_viterbo@interno.it |
Oggetto: Dispregio della direttiva del Ministro da parte della P. L. di Verano Brianza.
Signor
Ministro,
sono ancora il dr. Calogero Sanfilippo, autore della missiva del 25
agosto 2009 che ha per oggetto “Inaugurazione
della direttiva del Ministro da parte della Polstrada”.
Purtroppo,
mentre Ella tace, privandomi del benché minimo cenno di riscontro, e l’Italia
crede che non ci sia più la trappola per gli automobilisti, la Polizia Locale
di Verano Brianza, insensibile alla Sua direttiva, continua a nascondersi sulla
SS 36 del Lago di Como e dello Spluga direzione Sud al Km 24+850, posteggiata a
lato strada nella corsia di emergenza in piena curva, aldilà del guardrail
sovrastato dalla siepe. Non solo, mentre nel verbale assume che “è
stata presegnalata la postazione temporanea di controllo della velocità
mediante apposita segnaletica verticale regolarmente posizionata e visibile
prima della posizione dell’apparecchio di rilevamento conforme all’art. 142,
co. 6 del CdS ed al decreto del
15.08.2007”, il segnale stradale verticale di “Controllo
Elettronico della Velocità”
è poggiato,
invece, per terra fuori dalla carreggiata a destra della corsia di defluenza
dalla Strada SS 36 coperto alla base dalla vegetazione, come se fosse lì
abbandonato, per cui rimane di impossibile avvistamento per tutti ma in
particolare per coloro che si trovano a percorrere la strada in fase di
sorpasso, dal momento che il segnale, trattandosi di strada a due corsie per
ogni senso di marcia, non è
ripetuto sul lato sinistro.
In sostanza, l’art. 79 del
Regolamento CdS secondo cui per ciascun segnale deve essere garantito uno spazio
di avvistamento tra il conducente ed il segnale stesso libero da ostacoli per
una corretta visibilità, spazio in cui il conducente deve progressivamente
poter percepire la presenza del segnale, riconoscerlo come segnale stradale,
identificarne il significato e attuare il comportamento richiesto, per la
Polizia Locale di Verano Brianza non esiste; così
come non esiste l’art. 81 del Regolamento CdS secondo cui i segnali verticali
possono essere ripetuti sul lato sinistro quando è necessario per motivi di
sicurezza e l'altezza minima dei segnali laterali è di 0,60 m e la massima è
di 2,20 m e che, in ogni caso nessun segnale può esplicare la sua funzione
poggiato per terra e nascosto in parte dalla vegetazione, men che meno quelli
che il legislatore vuole, come nel caso di specie, che siano “ben visibili in modo da garantirne il tempestivo avvistamento”.
La prova eloquente ed
inconfutabile di quanto sopra viene fornita dalla Polizia Locale di Verano Brianza nella foto digitale
scattata dalla stessa autorità in cui è agevole rilevare come quest’ultima
operi reiteratamente con disinvoltura in dispregio delle norme; foto che mi
permetto di allegare alla presente. Ma l’aspetto più aberrante è che i
giudici di pace di Desio, in tutte le opposizioni ai verbali, ritengono
legittimo l’operato del vigile fino a raddoppiare il minimo edittale della
sanzione, per cui, essendo la giustizia del giudice di pace “una e trina”
perché economicamente inappellabile, l’utente deve subire.
E non finisce qui, la Polizia
Locale di Verano Brianza ignora persino la propria
incompetenza ad operare con autovelox e altri strumenti tecnologici su
autostrade, superstrade e strade a scorrimento veloce fuori dai centri abitati. Infatti,
il
Prefetto di Viterbo, con propria circolare (protocollo 10021 datata 17 marzo
2004) ha impartito specifiche indicazioni in relazione ai servizi di polizia
stradale fuori dai centri abitati finalizzati alla rilevazione delle violazioni
di cui agli articoli 142 (limiti di velocità) e 148 (sorpasso), disponendo che
gli stessi vengano eseguiti sulla base di “preventive concordate intese con
gli Uffici o i Comandi delle forze dell’ordine nazionali, cui viene attribuito
il coordinamento tecnico”.
La convalida di quanto testé
detto, ad abundantiam, arriva dalla Sua direttiva del 14 agosto 2009, laddove a
pagina 17 delle “Istruzioni Operative” dispone che “per le strade di tipo
C (strade extraurbane secondarie) e D (strade urbane di scorrimento) spetta al
prefetto, con proprio decreto, la determinazione dei tratti in cui è possibile
l’attività di controllo remoto del traffico finalizzata all’accertamento
delle violazioni per eccesso di velocità, sentiti gli organi di polizia
stradale di cui all’art. 12, comma 1, C.d.S. e su conforme parere, di
natura obbligatoria e vincolante, degli enti proprietari delle
strade. Non solo, ma gli organi di polizia stradale testé citati devono
evidenziare un elevato livello di incidentalità nel quinquennio precedente su
quel tratto di strada e documentare l’impossibilità o difficoltà di
procedere alla contestazione immediata, posto
che la norma (così la
direttiva) intende favorire un
impiego diffuso della tecnologia non esclusivamente a fini sanzionatori, ma in
modo funzionale e coerente con l’obiettivo di ridurre drasticamente gli
incidenti stradali. La
Polizia Locale di Verano Brianza, invece, va “sulla
superstrada a far cassa” sistematicamente in danno di quegli utenti che
distrattamente superano di qualche chilometro il limite imposto dall’Ente
proprietario della strada. Alleggerire con mezzi fraudolenti e con la scusa
della prevenzione la borsa dei malcapitati incassando oltre 50.000 euro in un
giorno è indegno specie in un momento di crisi, quello attuale, che non
risparmia nessuno.
Signor
Ministro, l’Italia è ancora sotto l’euforia della Sua direttiva del 14
agosto 2009, ma l’euforia, con esempi di tal guisa, potrebbe svanire da un
momento all’altro.
La ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei più deferenti ossequi, con preghiera stavolta di riscontro.